In questo articolo parleremo della visione degli spazi dell’architetto Oskar Nikolai Hansen (Helsinki,1922-Varsavia, 2005).
In this article we will talk about the vision of living spaces of Oskar Nikolai Hansen (Helsinki, 1922-Warsaw, 2005).
Architetto visionario, progettista, teorico, pedagogo, pittore e sculture.
Visionary architect, designer, theoretician, pedagogue, painter and sculptor.
Interessante è la visione degli spazi abitati dall’uomo di Hansen teorizzata nel concetto di Forma Aperta, che prevede la concezione di un progetto variabile così da poter accogliere nel tempo l’intervento dei fruitori – che diventavano a loro volta co-autori dello spazio.
Interesting is the vision of the space inhabited by Hansen who theorized in Open Form, a space shaped by its inhabitant and their activities. The idea permeating all of his subsequent work – a theory embracing art as process –, engaging the viewer, recipient and user.
Forma Aperta. Questa teoria voleva dare una risposta ai problemi che l’architettura del dopoguerra stava affrontando, ma anche aprire un dibattito critico sul movimento moderno (CIAM, International Congresses of Modern Architecture, 1928-1959). Infatti, le critiche di Hansen vengono espresse verso i progetti di social housing dell’epoca. Hansen afferma che questi progetti sono il risultato di un’architettura chiusa.
Open Form. The theory proposed his answer to the problems architecture was facing in the after war periode. His critiques on the modern movement where also directed towards the members of the CIAM (International Congresses of Modern Architecture). This critiques where fundamental expressed towards the social housing projects of the time. Hansen states that these projects are results of a closed architecture, an architecture that will be absolute before it is realized.
Hansen è contrario alle architetture di tendenza modernista, che a suo parere non hanno la capacità di ospitare sia l’individuo che il collettivo. Al contrario, l’idea di un posizionamento del singolo nel collettivo dovrebbe concorrere a creare una migliore condizione di vita. Dunque, la Forma Aperta vede il suo principio fondativo nel riconoscimento dell’individuo come parte del collettivo. Un individuo che, potenzialmente, potrebbe diventare attivo e partecipe della creazione di spazi :
La Forma Aperta dovrebbe essere intesa come il riconoscimento del singolo all’interno di un collettivo.
Hansen is opposed to modernist-trend architecture, which in his opinion does not have the capacity to accommodate both the individual and the collective. The Open Form has its founding principle in the recognition of the individual as part of the collective. An individual who, potentially, could become active and involved in the creation of spaces:
Open Form shouls to be understood as the recognition of the individual in a collective .
RIFERIMENTI/REFERENCE
> Oscar Newman, CIAM’59 in Otterlo, Stuttgart, 1961, with contributions by J. Bakema, G. Candilis, G. de Carlo, J. Coderch, R. Erskine, A. van Eyck, B. and D. van Ginkel, G. Grung, H. Haan, O. and Z. Hansen, A. Josic, C. Polonyi, E. Rogers, A. Roth, A. and P. Smithson, J. Soltan, K. Tange, J. Voelcker and S. Woods.
> http://www.zacheta.art.pl
> Open Form Manifesto
> Otterlo (the Netherlands) 7-15 September 1959