Chiara Rubessi, Lo spazio cinematografico in L’année dernière à Marienbad Meccanismi e forme dell’immaginario, collana Fotogrammi, Aracne editrice, Roma, 2019.
Chiara Rubessi, The cinematic space in L’année dernière à Marienbad. Mechanisms and forms of the imaginary, collana Fotogrammi, Aracne editrice, Roma, 2019.
Dall’incontro tra un cineasta e un romanziere, Alain Resnais e Alain Robbe–Grillet, è nato L’Année dernière à Marienbad. In questo lungometraggio entrambi gli autori trovano nuove forme di espressione estetica, segnando un passaggio importante nella storia cinematografica e letteraria. Tra memoria e immaginario, i personaggi di un imponente e regale hotel si muovono secondo una sontuosa partitura visiva, sonora e narrativa. Il volume propone un quadro interpretativo volto a mostrare come il contributo all’estetica cinematografica di questo film sia legato alla ricerca da parte degli autori di un’inedita forma di rappresentazione del tempo e dello spazio.
L’edizione 2018 del Festival du film d’Architecture, che si terrà a Nancy dal 12 al 29 novembre, è arricchita quest’anno da un concorso che intende promuovere e sostenere il film documentario di architettura (arc. del paesaggio, arc. urbana).
Amos Gitai tells the story of his father, Munio Weinraub, who was a student at the Bauhaus design and architecture school in the city of Dessau, before Hitler closed the school in 1933. In May 1933, Weinraub was accused of “treason against the German people” and sent to prison and later on expulsed away from Germany. The film follows Munio’s route from Poland to Germany, from Switzerland to Palestine.