# Diagramma

Tracciare l’ontologia dell’Exhibition design

L’exhibition design è una disciplina di progetto che mobilita al suo interno più e differenti discipline. Infatti, l’exhibition design utilizza strumenti e linguaggi plurimi che interessano l’architettura degli interni, i materiali, le tecnologie, la multimedialità, la comunicazione grafica, l’antropologia, le arti. L’exhibition design presenta numerose applicazioni e derivazioni. In altre parole, l’exhibition design, essendo un progetto, implica luoghi, spazi e architetture (interni ed esterni ),  organizzando una strategia di elementi volti alla communicazione – presa nel suo più ampio significato.

Infine, la funzione dell’exhibition design è quella di stabilire e  intrattenere una  relazione, tra il visitatore e lo spazio, che porta il visitatore a cogliere le interrelazioni tra gli elementi e lo spazio. Si tratta, quindi, di considerare un insieme di elementi disposti che interagiscono tra di loro. Date queste premesse, noi proveremo a comprendere l’ontologia [1] della disciplina – exhibition design – attraverso un modello di rappresentazione concettuale Entità/Relazione (ERD, entity-relationship diagram) [2]. Infatti, la rappresentazione a diagramma ci permette di rendere riconoscibili le relazioni tra i concetti, che possono essere osservati e manipolati, con l’obiettivo di studiare le nozioni costitutive della disciplina a differenti livelli di astrazione. Considerando, in particolare, i due concetti di base « progetto » e « spazio allestito » e il loro rapporto. La modellizzazione, in quanto processo d’analisi, è sviluppata a partire da uno studio sistemico dello stato dell’arte dell’exhibition design.

[1] Searle, J. (1995). The Construction of Social Reality. New York : The Free Press.

[2] Cf. Batini, C., Ceri, S., & Navathe, S. B. (1991). Conceptual database design: an Entity-relationship approach. Benjamin-Cummings Publishing Co., Inc. Redwood City, CA, USA. Wand, Y. (1996). Ontology as a foundation for meta-modelling and method engineering. Information and Software Technology, 38 (4), 281-287.

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